Ho letto e riletto così tante volte le pagine del mio libro che ad ogni sguardo compare qualcosa a cui non avevo fatto caso. Rileggo parole scritte in un momento in cui ho rivissuto ricordi, sguardi e odori vedendoli apparire nero su bianco sui fogli sparsi della mia scrivania.
Fino all’ultimo ho apportato modifiche. Ho riletto le mie frasi e con una musica diversa, con una temperatura diversa, o semplicemente in un luogo diverso, ed esse mi apparivano sbagliate. Non ero più colei che scriveva quelle parole? Ho vissuto davvero così quei momenti? Oggi lo riscriverei in modo diverso?
Ho letto e riletto così tante volte quelle parole che oggi le conosco a memoria e ripeto come un ritornello. Non so se abituarmi ad esso o desiderare ancora di cambiarlo per renderlo perfetto. Ma cosa è la perfezione ? Esiste la perfezione nei ricordi? Possono cambiare essi in base all’umore o a se c è il sole o il temporale? Per me si. Eppure devo smettere di leggere perché esse esistono già, le parole scritte in quel libro sono una realtà che ho deciso di raccontare con quella melodia e fuori la pioggia, sorseggiando magari una tazza di tè e si sa, quello è il modo migliore per lasciare andare l’inchiostro. Era quello il momento giusto per farlo.
Leggo e rileggo, ma ad un certo punto oggi ho chiuso il computer e ho detto basta. Le parole non sono più mie. Ormai appartengono a coloro che le leggeranno. E chissà se lo faranno davanti ad una tazza di tè o seduti in una veranda col rumore della pioggia che batte sui vetri. ⠀⠀
“In realtà le cose veramente difficili sono tutte quelle che la gente crede di poter fare in qualsiasi momento.“