Raw vegan sushi

Raw vegan sushi

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Da quando mi sto interessando all’alimentazione, alla scelta della materia prima, all’etica, l’ambiente, la salute, mi faccio mille domande, cerco mille risposte,  investo me stessa di mille certezze che vacillano quando davanti a me si presenta qualcosa di nuovo. Sbaglio? Faccio bene in questo modo? Come dovrei mangiare?Chi ha ragione? Cosa vuole il mio corpo? Beh se dovessi ascoltare lui mangerei cioccolata a vita.
Ultimamente mi sono interessata moltissimo al crudismo, ma a volte mi chiedo: farà bene mangiare così crudo? Che ingredienti vanno bene insieme?
Questo dolore mi è venuto perché ho mangiato questo? O perché non ho mangiato quest’altro?
Confusione totale! Voi come mangiate e perchè? Mi dite qualche vostra esperienza?
Oggi per continuare sulla linea del crudismo ( e domani non si sa) ho voluto provare a fare il sushi in versione raw.
Vediamo cosa ne pensate.

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Obiettivi e obiettivi

Obiettivi e obiettivi

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Oggi condivido con voi una foto che ha in se tre elementi fondamentali.
Il primo è colei che ha in mano il cavolfiore, che fino a qualche settimana fa era solo una “sconosciuta” in chat che è riuscita a farmi rendere conto che molti miei raggionamenti mi facevano solo allontanare dal mio scopo e non mi facevano vivere serenamente. Sono praticamente cascata dalle nuvole e dalle nuvole ho seguito il mio percorso e senza che ci fossimo date appuntamento ci siamo ritrovate entrambe a percorrere la stessa strada, quasi incredule di quel che stava avvenendo. Dico quasi, perché oggi non sono incredula. So che cosi doveva andare.
Il secondo è il cavolfiore che viene da un’azienda agricola che  coniuga i propri obbiettivi di impresa con quelli di solidarietà sociale investendo i profitti in percorsi di inserimento lavorativo rivolti a persone con differenti tipologie di svantaggio. Azienda nella quale ho intenzione di andare a fare la spesa abbandonando centri commerciali, gente con carrelli che si scontrano e che hanno nella testa solo il gusto del prodotto che infilano in bocca senza preoccuparsi di quel che vi è dietro.
Il terzo riguarda proprio la foto in sè. Oggi ho capito cosa mi mancava… un obbiettivo macro.

Raw Peanut Caramel

Raw Peanut Caramel

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Con la consapevolezza che non sono i soldi a fare la felicità, oggi mi ritrovo su un’isola, respirando profumo dell’estate in questa terra rossa e gioiendo della mia nuova energia, ma con in tasca solo la sabbia che mi entrata ieri rotolando in spiaggia. E quindi?
E quindi niente, mangiamoci questo caramello raw che oggi mi ha fatto da base ad un gelato di banana.
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Vellutata di frutti rossi e panna di cocco

Vellutata di frutti rossi e panna di cocco

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In occasione dei 10 giorni crudisti organizzati da Aida, ho pensato di proporre questa vellutata fredda di frutti rossi. L’idea mi viene data da “the green kitchen” dove utilizzano frutti di bosco e una crema allo yogurt e io, ovviamente, l’ho voluta adattare alle mie esigenze crudiste. Così ho pensato di usare tutta la frutta rossa che avevo a disposizione: ciliegie, amarene, fragole e fragoline di bosco e il cocco fresco.
Il risultato è spettacolare.. dolce con quella punta di aspro che si va a fondere con il gusto delicato del cocco.
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Jack sushi

Jack sushi

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L’altro giorno, passando per il mercato esquilino a Roma, vedo su una bancarella questo strano frutto. Grosso, brutto, non molto invitante all’aspetto e ancora meno all’odoro, visto che odora di calzini sporchi. Dopo aver titubato per qualche minuto (anche per il prezzo) ho deciso di prenderlo e portarmelo a casa. La parte meno divertente è stata fare il viaggio in treno in piedi, con altre dieci persone, nel corridorio, con questi 5kg di frutto in mano. E per la puzza? Beh, nessuno sospettava di me. xD
Insomma lo apro e all’interno trovo tutti questi ovuli gialli con un grosso seme in mezzo. Ne mangio uno e rimango subito estasiata, ma dopo il decimo ho smesso perché iniziava a nausearmi quell’odore che ormai si era sparso per tutta la casa. Quindi l’ho pulito l’ho riposto in un piatto e messo in frigo.
Questa mattina era più buono che mai.
Dopo essermi fatta una bella scorpacciata ho deciso che quella consistenza e quel sapore sarebbero stati perfetti in un sushi e cosi è stato. Con il mais al posto del riso, i peperoni e pomodori che avevo messo ad essiccare, un po’ di semi di sesamo il risultato sarebbe stato eccellente.
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