È una settimana forse che mi trovo in questi boschi.
Di illusioni, di paure e di silenzi che ogni giorno travolgono la mia mente e il mio corpo, ce ne sono stati tanti, anzi troppi.
Appena arrivata, ho parcheggiato la macchina, mi sono guardata intorno e ho respirato profondamente l’aria e le sensazioni che questa nuova natura, sconosciuta, temibile e grandiosa, mi dava. Ho sentito presto di dovermi adattare ad essa: dal suono grave che emanano i cervi di notte, il canto di uccelli completamente diverso da quelli che io conosco, una natura selvaggia nella quale mi sono subito addentrata… forse solo il primo giorno. Sono stata travolta da tanti stati d’animo diversi, da paura, da timore, da gioia e anche da una pace che ti paralizza il corpo e da libero sfogo alla mente.
Ho voluto informarmi e cercare le radici, ho letto di fauna, flora, di magia, di come curarsi e cucinare con le erbe, di streghe che vivevano ai bordi del bosco. Ho sentito di non possedere più nulla.
Ho letto racconti sul bosco a mia figlia, ho sulle gambe il mio libro che parla di un lutto, di funghi e di rinascita… e forse nulla succede per caso, neanche in questo caso.
Oggi ho deciso di dare spazio a me stessa per un attimo, per ritrovare, seppure per un momento breve, un equilibrio, il mio equilibrio. Così, in questa mio nuova tana nel bosco, ho fatto il mio primo dolce. Senza bilance, con una bottiglia al posto del matterello, musica dei boschi e silenzio nella mia mente.