La verità è non ho mai saputo il reale motivo per il quale iniziai a fotografare il cibo.
Era qualcosa che fino ad allora non aveva una valenza emotiva, ma solo nutritiva, di gusto o così, un po’ a caso.
Ho iniziato a pensare a quel che mi ritrovavo nel piatto quando, andata via di casa, dopo mesi di pasta, pizza e patate, qualcosa nella mio corpo e soprattutto nella mia mente, iniziò a cambiare.
Iniziai ad avere nostalgia del cibo. Nostalgia delle verdure dell’orto, dei piatti che preparava mia nonna, degli gnocchi fatti in casa che portava mia zia. Mi mancavano persino quelle zuppe amare di erbe selvatiche che preparava mio padre.
Il cibo era diventato sentimento? Era diventato conforto? Non vedevo l’ora di tornare a casa per essere coccolata, e come? Con una bella zuppa di verdure e legumi.
Quando iniziai a comprendere che non dovevo farmi tutti quei chilometri per appagare quella mancanza, iniziai a riproporre io le mie ricette del cuore e a creare il mio cibo emotivo. Esso rispettava le mie idee, la mia etica, riscopriva aromi nuovi, ingredienti locali lontani da quelli a cui ero abituata ma parte del mio presente.
Cucinare divenne, e lo è tutt’ora, quel tempo per me in cui ritrovo la pace, il mio non luogo, il tempo in cui ovunque io mi trova, ritorno a casa, quella casa che non è fatta di mattoni, ma di emozioni. … e ieri sera avevo davvero bisogno di ritrovarmi lì.
Ghirlanda al burro di mandorle e cannella
Ingredienti
100g acqua calda
10gr lievito di birra
100g di latte vegetale
450g farina di farro
80gr zucchero di canna grezzo
70gr di olio di oliva
1 cucchiaino di cannella
Ingredienti per il ripieno:
⠀⠀
2 cucchiai di burro di mandorle
5-6 cucchiai di sciroppo d’acero
2 cucchiai di cannella
3-4 cucchiai di granella di mandorle
Procedimento:
Innanzitutto sciogli il lievito in acqua tiepida e aggiungi un pizzico di zucchero. Lascia da parte per almeno 10minuti.
Prepara una terrina mettendo all’interno la farina, lo zucchero, la cannella e un pizzico di sale. Versate il lievito, l’olio e il latte sulla farina. Adesso con tanta pazienza lavora l’impasto con le mani finché non si stacca dalla parete del contenitore e dalle mani.

Deve risultare morbidissimo.
Ricopri con un telo l’impasto e lascialo lievitare in forno spento, con la luce accesa per almeno 1 ora.
Nel frattempo prepara il ripieno, mescolando il burro di mandorle con la cannella e lo sciroppo.
Riprendi l’impasto, ormai raddoppiato di volume, e con un mattarello stendilo. Forma un rettangolo di 1 cm di spessore e stendi sopra la crema al burro.
A questo punto taglia 6 strisce di pasta di circa 3 cm di larghezza e riponila una sull altra lasciandone 3 rimanenti. Forma una treccia e richiudila alla base.
Rimetti in forno spento (caldo) per un’altra mezz’ora e poi cuoci a 180gradi per 40-45 minuti.
Verso fine cottura spennella la superfice con sciroppo d’acero mescolato con acqua.